Il termine “lecitina” (dal greco λεκιθος, lekithos) significa “tuorlo d’uovo” e fu introdotto per la prima volta nel 1850 sulla rivista “Journal de Pharmacie et de Chimie” dal chimico e farmacista francese Maurice Gobley, che isolò la lecitina nel 1846 dal tuorlo d’uovo e successivamente da altri tessuti biologici e vegetali, quindi è naturalmente presente sia negli animali (compreso l’uomo) che nelle piante. La lecitina usata da Gen-Hyal per la formazione delle vescicole di Glicerosoma è estratta dalla Soia.
La lecitina, dall’INCI Lecithin, è un’agente emulsionante, emolliente e condizionante della cute.
La sua componente principale è la fosfatidilcolina, che è caratterizzata da una testa polare idrosolubile di colina, esterificata con un gruppo fosforico legato ad un glicerolo, mentre i due acidi grassi saturi (stearico e oleico) rappresentano le due code apolari idrofobiche. Molecole di questo tipo sono dette anfipatiche e in presenza di acqua e grasso si dispongono tra la molecola del grasso e quella dell’acqua emulsionandole.
La lecitina rappresenta quindi un importante emulsionante naturale. Viene utilizzata nella forma completamente disidratata, sotto forma di polvere gialla facilmente disperdibile in acqua (anche ad alte temperature). Può essere impiegata per formare delle vescicole note come liposomi o glicerosomi, che è preferibile aggiungere al prodotto finito a basse temperature, evitando sollecitazioni meccaniche in modo da non romperne la struttura. I liposomi e i glicerosomi vengono utilizzati per la veicolazione di composti attivi o ingredienti fotosensibili. La lecitina sulla pelle ha buone proprietà idratanti, riduce la desquamazione ed aiuta a ripristinare l’elasticità cutanea.
G.R. List, 1 – Soybean Lecithin: Food, Industrial Uses, and Other Applications,Editor(s): Moghis U. Ahmad, uebing Xu,Polar Lipids,Elsevier,2015, Pages 1-33,ISBN 9781630670443,https://doi.org/10.1016/B978-1-63067-044-3.50005-4.